Il rifacimento dei marciapiedi dei binari 21, 22 e 23 alla stazione FS di Santa Lucia, a Venezia, non è cosa banale. La stazione (e tutta l’area ferroviaria), infatti, risale al 1860 (posa della prima pietra), quindi è sottoposta alla gestione e cura delle Sovrintendenza delle Belle arti.
Questo aspetto fa si che anche il rifacimento dei marciapiedi di accesso ai convogli ferroviari sia un intervento per il quale si deve conoscere sia come intervenire che con quali mezzi.
Nella fattispecie, per esempio, la Sovrintendenza ha richiesto una particolare attenzione ai basamenti in marmo dei marciapiedi, che sono stati tagliati, rimossi e poi riposizionati una volta completata la nuova struttura.
Quest’ultima infatti risulta rialzata rispetto alla precedente, per rispondere alla normativa H55 che prevede di realizzare strutture di accesso ai vagoni che facilitino l’accesso e la discesa dei passeggeri.

A Venezia l’incarico di questo intervento è stato affidato alla Silvio Pietrobon di Belluno, che aveva già realizzato con successo interventi analoghi sui binari 8, 9, 10, 11, 12 e 13.
L’azienda, specializzata in costruzioni edili, stradali e ferroviarie, ha scelto di operare in cantiere mediante l’uso di due mezzi presi a noleggio: si tratta di un escavatore SV100 di Yanmar CEE e di un sollevatore telescopico rotativo Roto 45.21 di Merlo.
Per il noleggio la Silvio Pietrobon si è rivolta a Cofiloc.

Il ruolo delle due macchine
Le fasi del cantiere si possono riassumere in una prima, di demolizione della precedente banchina ferroviaria, seguita dalla fase di realizzazione della nuova. Alla demolizione ha pensato l’SV 100 di Yanmar che ha poi realizzato anche lo scavo di fondazione.

Il sollevatore telescopico è stato invece utilizzato per lo scarico e la movimentazione del materiale che arrivava in cantiere mediante un convoglio ferroviario di proprietà della Silvio Pierobon che partiva da Mestre.
Successivamente alle fasi di demolizione e scavo sono state realizzate il getto della platea di base in cemento armato, la posa in opera dei cordoli in cemento armato precompresso, il getto di riempimento e la posa della pavimentazione in gres porcellanato.